Cassazione penale Sez. III sentenza n. 31488 del 29 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:31488PEN

Massima

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Il proprietario del fondo non è penalmente responsabile per l'abbandono o il deposito incontrollato di rifiuti effettuato da terzi sul suo terreno, in assenza di una sua condotta attiva di agevolazione o di un obbligo giuridico di impedire l'illecito. La mera consapevolezza da parte del proprietario dell'abbandono di rifiuti da parte di terzi non è sufficiente ad integrare il concorso nel reato di cui all'art. 51, comma 2, del D.Lgs. n. 22/1997, in quanto la responsabilità per omissione può sussistere solo quando ricorrono gli estremi dell'art. 40, comma 2, c.p., ovvero quando vi sia un obbligo giuridico specifico di impedire l'evento. Pertanto, il proprietario del fondo non è tenuto a porre in essere condotte dirette ad ostacolare l'abbandono di rifiuti da parte di terzi, in assenza di un tale obbligo, salvo che la sua consapevolezza non rivesta le caratteristiche di una forma di agevolazione o acquiescenza che abbia facilitato la commissione del reato da parte del terzo, configurandosi in tal caso un concorso nella sua realizzazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE MAIO Guido - Presidente

Dott. ONORATO Pierluigi - Consigliere

Dott. SQUASSONI Claudia - Consigliere

Dott. LOMBARDI ((omissis)) - Consigliere

Dott. SARNO Giulio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Avv. ((omissis)), difensore di fiducia di Ma. Pi., n. a (OMESSO);

avverso la sentenza in data 6.11.2007 del Tribunale di Savona, con la quale venne condannato alla pena di euro 2.000,00 di ammenda, quale colpevole del reato: a) di cui al Decreto Legislativo n. 22 del 1997, articolo 51 comma 1, lettera a) e comma 2;

Visti gli atti, la sentenza denunziata ed il ricorso;

Udita in pubblica udienza la relazione del Con…

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