Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 28114 del 19 luglio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:28114PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel sindacare la motivazione della sentenza impugnata, non può procedere a una rinnovata valutazione degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione, né adottare nuovi e diversi parametri di ricostruzione e apprezzamento dei fatti, essendo precluso il riesame dell'apprezzamento delle prove compiuto dal giudice di merito. Il controllo di legittimità sulla motivazione è circoscritto alla verifica che il testo dell'atto impugnato risponda ai requisiti di esposizione delle ragioni giuridicamente significative e di assenza di difetto o contraddittorietà della motivazione o di manifesta illogicità delle argomentazioni, senza possibilità di sindacare la rispondenza della motivazione alle acquisizioni processuali. Il vizio di "manifesta illogicità" della motivazione deve risultare dal testo del provvedimento impugnato, considerando che la sentenza deve essere logica "rispetto a se stessa", cioè rispetto agli atti processuali citati e alla conseguente valutazione effettuata dal giudice di merito, che si presta a censura soltanto se manifestamente contrastante e incompatibile con i principi della logica. Pertanto, il giudice di legittimità è e resta giudice della motivazione, senza poter svolgere un nuovo apprezzamento del merito della vicenda processuale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) Fa. Mb. , nato il (OMESSO);

2) Di. Se. , nato il (OMESSO);

avverso la sentenza del 22 settembre 2008 emessa dalla Corte d'appello di Bologna;

visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;

sentita la relazione fatta dal consigliere dott. FIDELBO Giorgio;

sentito il Sostituto Procuratore generale, dott. DI CASOLA Carlo, che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi.

RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO

Con la decisione in epigr…

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