Cassazione penale Sez. V sentenza n. 637 del 10 gennaio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:637PEN

Massima

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Il ruolo di partecipe in un'associazione di tipo mafioso può essere desunto non solo dalla "messa a disposizione" del soggetto nei confronti del sodalizio per il perseguimento dei comuni fini criminosi, ma anche dalla sua piena operatività criminale accertata in relazione ai delitti-fine contestati, che rivelano il suo inserimento stabile e organico nell'ambito dell'associazione. A tal fine, assumono rilievo probatorio gli elementi indiziari costituiti dalle intercettazioni telefoniche e ambientali, nonché dalle dichiarazioni convergenti dei collaboratori di giustizia, che evidenziano il coinvolgimento dell'indagato nelle dinamiche della consorteria, i suoi contatti con gli altri affiliati, il suo ruolo di "anello di congiunzione" tra cosche alleate, la sua partecipazione alle riunioni di "ndrangheta" finalizzate alla gestione degli affari illeciti e alla risoluzione di contrasti interni, la sua attività di "bonifica ambientale" per garantire la segretezza delle comunicazioni e degli incontri, nonché la sua conoscenza dei rapporti e delle alleanze intrattenute dalla cosca. Tali elementi, valutati nel loro complesso, possono integrare la prova della gravità indiziaria del reato di associazione di tipo mafioso, anche in assenza di una esplicita indicazione da parte dei collaboratori circa il ruolo rivestito dall'indagato nell'ambito del sodalizio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO ((omissis)) - Presidente

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 23/03/2017 del ((omissis))' di Reggio Calabria;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. RICCARDI GIUSEPPE;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. TOCCI Stefano, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito il difensore, Avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) ricorre per cassazione avverso…

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