Cassazione penale Sez. V sentenza n. 43442 del 20 novembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:43442PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La minaccia, anche se proferita in un contesto di provocazione, integra il reato di cui all'art. 612 c.p. qualora abbia una capacità intimidatoria oggettiva, valutata alla luce del significato evidente e offensivo della libertà morale della persona offesa, a prescindere dalla sussistenza di una formale istanza di procedibilità a querela. Pertanto, la mancanza di tale istanza non esclude la punibilità della condotta, essendo sufficiente che gli organi di polizia giudiziaria abbiano qualificato il fatto come reato perseguibile a querela. Inoltre, la prescrizione del reato non può essere rilevata d'ufficio dal giudice di legittimità, in quanto preclusione processuale che deve essere eccepita dalla parte.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. DI TOMASSI Maria Stefani - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) US. FR., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 21/02/2008 CORTE APPELLO di ROMA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROTELLA MARIO.

Udite le conclusioni di inammissibilita' del S.P.G. Dott. DELEHAYE E..

RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO

1 - La Corte di appello di Roma, nel processo contro Us. Fr., gia…

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