Cassazione penale Sez. I sentenza n. 2659 del 21 gennaio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:2659PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La continuità del disegno criminoso, ai fini dell'applicazione della disciplina del reato continuato di cui all'art. 81 c.p., può essere desunta dalla omogeneità delle condotte delittuose e dalla loro realizzazione in un ristretto arco temporale, senza necessità di ulteriori specifiche allegazioni, quando i reati contestati siano della medesima natura contravvenzionale e consistano nella reiterata violazione delle stesse prescrizioni normative. In tali ipotesi, la motivazione che evidenzi tali elementi è sufficiente a rappresentare il ragionato accertamento dei presupposti per il riconoscimento della continuazione, senza che sia necessario un più analitico percorso argomentativo. Il principio di diritto trova applicazione anche quando la continuità riguardi solo una parte delle condotte giudicate, con esclusione di quelle di diversa natura criminosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROCCHI Giacomo - Presidente

Dott. VANNUCCI Marco - Consigliere

Dott. BINENTI Rober - rel. Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Fermo;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 09/03/2018 del G.i.p. del Tribunale di Fermo;
udita la relazione svolta dal consigliere, Dott. ((omissis));
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, Dott. ((omissis)), che ha chiesto l'annullamento con rinvio del provvedimento impugnato.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di Fermo, con l&#x…

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