Cassazione penale Sez. V ordinanza n. 48670 del 14 dicembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:48670PEN

Massima

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Il giudice può disporre la misura cautelare della custodia in carcere, ai sensi dell'art. 275 c.p.p., comma 1-bis, anche quando permangono concreti e attuali elementi indiziari di appartenenza dell'indagato ad un'associazione di tipo mafioso, nonostante la cessazione delle cariche pubbliche ricoperte dallo stesso, qualora risulti persistente il suo coinvolgimento nell'attività illecita del sodalizio criminale. A tal fine, il giudice non è vincolato dalla specifica richiesta cautelare formulata dal pubblico ministero, essendo libero di individuare il tipo di esigenze cautelari da tutelare in concreto, nell'esercizio del potere discrezionale attribuitogli dall'ordinamento. La valutazione del giudice circa la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e del pericolo di reiterazione del reato, fondata su elementi indiziari specifici e concreti, non può essere sindacata in sede di legittimità se adeguatamente motivata, in assenza di riferimenti a risultanze documentali o probatorie trascurate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silva - rel. Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 193/2012 TRIB. LIBERTA' di MESSINA, del 05/05/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SILVANA DE BERARDINIS;

sentite le conclusioni del PG Dott. RIELLO, che ha chiesto il rigetto del ricorso;

udito il difensore Avv.ti (OMISSIS) e (OMISSIS) che richiedeva i motivi di ricorso chiedendone l'accoglimento.

RITENUTO IN FATTO

Con ordinanza in data 5.4.2012 il Tri…

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