Cassazione penale Sez. II sentenza n. 51663 del 13 novembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:51663PEN

Massima

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Il giudice del dibattimento, accertata la diversità del fatto rispetto all'imputazione originaria, deve limitarsi a disporre la trasmissione degli atti al pubblico ministero ai sensi dell'art. 521 c.p.p., comma 2, senza poter pronunciare una sentenza di assoluzione. Ciò in quanto il "fatto diverso" presenta elementi comuni all'imputazione originaria, sicché una pronuncia di merito su quest'ultima comporterebbe la formazione del giudicato anche sul fatto diverso, in violazione del principio di correlazione tra accusa e sentenza. Il giudice non può quindi decidere nel merito l'imputazione originaria, ma deve unicamente rimettere gli atti al pubblico ministero affinché proceda per il fatto diverso, senza che tale provvedimento possa essere qualificato come abnorme, salvo i casi in cui lo schema tipico dell'art. 521 c.p.p. venga radicalmente sovvertito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - rel. Consigliere

Dott. DI PAOLA Sergio - Consigliere

Dott. PAZIENZA Vittorio - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 4397/2016 TRIBUNALE di BOLOGNA, del 07/06/2017;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO PRESTIPINO;
lette/sentite le conclusioni del PG.
RITENUTO IN FATTO
1. Ha proposto ricorso per cassazione (OMISSIS), per mezzo del proprio difensore, avverso l'ordinanza del giudice monocratico del Tribunale di Bologna del 7 giugno 2017, emessa nel procedimento a carico del ricorrente per il reato di appropriazione indebita…

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