Cassazione penale Sez. V sentenza n. 24264 del 5 giugno 2015

ECLI:IT:CASS:2015:24264PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Le dichiarazioni della persona offesa, debitamente valutate nella loro credibilità soggettiva e attendibilità intrinseca, possono costituire prova sufficiente ai fini dell'affermazione della responsabilità penale dell'imputato, senza necessità di ulteriori riscontri probatori, salvo che nel caso in cui la persona offesa si sia costituita parte civile, nel qual caso può essere opportuno procedere al riscontro di tali dichiarazioni con altri elementi. Il giudice di merito, nel motivare il proprio convincimento, deve dare conto in modo adeguato e congruo delle ragioni per le quali ritiene affidabili le dichiarazioni della persona offesa, anche in assenza di altri elementi di prova a conferma, purché tale valutazione sia sorretta da una motivazione logica e coerente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DUBOLINO Pietro - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo A. - rel. Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Messina del 22 gennaio 2014;

visti gli atti, la sentenza impugnata ed i ricorsi;

udita la relazione del Consigliere Dr. Paolo Antonio Bruno;

sentito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Delehaye Enrico, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' dei ricorsi.

RITENUTO IN FATTO

1. Con la sentenza …

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