Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: Il diniego di permanenza dell'occupazione di suolo pubblico, in contrasto con i contenuti di un precedente accordo procedimentale ex art. 11 L. 241/1990 recepito dall'amministrazione, è illegittimo quando: 1) L'amministrazione ha rilasciato una concessione di occupazione temporanea di suolo pubblico in esecuzione dell'accordo, ma non ha ancora individuato l'area definitiva per la ricollocazione del chiosco a causa del perdurare dei lavori di realizzazione di un'opera pubblica (nella specie, la linea metropolitana); 2) L'amministrazione ha motivato il diniego addebitando al titolare della concessione la mancata presentazione di una nuova domanda di concessione, quando in realtà l'individuazione dell'area definitiva era ancora oggettivamente impossibile per il mancato completamento dei lavori pubblici; 3) Il diniego è stato adottato senza un effettivo contraddittorio procedimentale, impedendo al titolare della concessione di fornire elementi utili a modificare il contenuto del provvedimento. In tali ipotesi, il diniego di permanenza dell'occupazione temporanea è affetto da eccesso di potere per travisamento dei fatti, contraddittorietà e violazione del principio del giusto procedimento.