Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 50738 del 7 novembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:50738PEN

Massima

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Il reato di maltrattamenti in famiglia, di cui all'art. 572 c.p., richiede la sussistenza di una pluralità di condotte maltrattanti, caratterizzate da un dolo unitario e programmatico, che cagionino sofferenze fisiche e morali alla vittima. La valutazione della credibilità e affidabilità delle dichiarazioni della persona offesa, unica fonte di prova, deve essere effettuata con particolare attenzione, tenendo conto di eventuali elementi e circostanze che possano incidere sulla genuinità delle stesse, come il contestuale svolgimento di un procedimento civile di separazione. Gli elementi di riscontro addotti dalla Corte devono essere oggetto di specifica e puntuale motivazione, senza trascurare eventuali discordanze o elementi a discarico. Il reato di maltrattamenti, così come quello di lesioni personali, sono soggetti a prescrizione, il cui termine può essere raddoppiato solo a seguito di specifiche modifiche legislative intervenute successivamente alla consumazione del fatto. Il reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare, di cui all'art. 570 c.p., richiede la dimostrazione dello stato di bisogno dei familiari e l'assenza di effettive giustificazioni da parte dell'imputato circa la sua impossibilità di adempiere agli obblighi di mantenimento, anche in presenza di difficoltà economiche. La mancanza assoluta di motivazione della sentenza di primo grado può essere sanata dal giudice di appello, che può redigere autonomamente la motivazione mancante, in forza dei suoi poteri di piena cognizione e valutazione del fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - rel. Consigliere

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 12/05/2015 della CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. MAURIZIO GIANESINI;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. CANEVELLI PAOLO che conclude per l'annullamento senza rinvio perche' i reati sono estinti per intervenuta prescrizione.
E' presente l'avvocato (OMISSIS) del foro di REGGIO CALABRI…

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