Cassazione penale Sez. V sentenza n. 37521 del 16 settembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:37521PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle sue funzioni, attesta falsamente nei verbali di una commissione esaminatrice di un concorso pubblico l'espletamento regolare delle prove, quando in realtà le stesse erano state concordate in precedenza con uno dei candidati favorendone l'assunzione, commette il reato di falso ideologico in atto pubblico di cui all'art. 479 c.p. Tale condotta integra altresì il reato di abuso d'ufficio di cui all'art. 323 c.p., in quanto il pubblico ufficiale ha intenzionalmente procurato un ingiusto vantaggio patrimoniale al candidato favorito, cagionando un danno ad altro concorrente. La sussistenza del reato di falso ideologico non è esclusa dalla circostanza che gli altri componenti della commissione fossero ignari dell'accordo illecito, in quanto la tutela del bene giuridico tutelato dalla norma penale comprende sia la regolarità formale che quella sostanziale dell'attività svolta dal pubblico ufficiale. Inoltre, il dolo generico richiesto per il reato di abuso d'ufficio sussiste anche quando il pubblico ufficiale abbia agito nell'interesse dell'amministrazione, qualora la sua condotta abbia comunque determinato il conseguimento di un ingiusto vantaggio patrimoniale per un soggetto e un danno per altri.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LOMBARDI Alfredo - Presidente

Dott. DE BERARDINIS S. - rel. Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giusepp - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 116/2013 CORTE APPELLO SEZ.DIST. di BOLZANO, del 27/03/2014;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 15/04/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SILVANA DE BERARDINIS.
Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. Cardino Alberto, che ha concluso per l'annullamento con rinvio limitatamente al reato di falso e all'eventuale trattamento sanzionatorio. Rigetto nel resto.
RITENUTO IN FATTO

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