L'autorità competente, nel procedimento di voltura di un'autorizzazione unica ambientale (AUA) già rilasciata, può legittimamente richiedere il parere igienico-sanitario dell'ASL territorialmente competente al fine di verificare la perdurante conformità dell'impianto alle prescrizioni dettate dalla vigente normativa settoriale e a quelle specifiche impartite in sede di rilascio dell'AUA, anche in relazione a sopravvenuti mutamenti del contesto territoriale. Tuttavia, l'ASL non può esprimersi negativamente in modo apodittico sulla necessità dell'allacciamento dell'impianto alla rete fognaria comunale, omettendo di verificare concretamente la fattibilità di tale intervento, avuto riguardo alla localizzazione dell'impianto, all'assetto dell'infrastruttura asservibile e alla disciplina settoriale e locale applicabile. Ove l'amministrazione comunale non abbia ancora realizzato l'opera di urbanizzazione primaria prevista, non può ritenersi sussistente in capo al gestore dell'impianto un obbligo incondizionato di allacciamento alla rete fognaria, dovendosi valutare la concreta attuabilità di tale intervento, anche in considerazione di eventuali difficoltà tecniche ed onerosità dello stesso.