Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 9986 del 9 marzo 2015

ECLI:IT:CASS:2015:9986PEN

Massima

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Il maltrattamento in famiglia, anche se caratterizzato da reciproche condotte aggressive e violente, integra il reato di cui all'art. 572 c.p. quando vi sia un quadro di sistematiche vessazioni fisiche e morali, caratterizzato da una condizione di soggezione e di costante pressione psicologica della vittima, accertata sulla base della credibilità intrinseca ed estrinseca delle sue dichiarazioni, corroborate da plurimi elementi probatori, anche di natura documentale, che non risultano scalfiti dalle dichiarazioni di terzi testimoni di episodi frutto dell'esasperazione della vittima per le violenze subite, le quali costituiscono un ulteriore riscontro delle condotte abusive dell'imputato. In tali ipotesi, la reazione violenta e ingiuriosa della parte offesa non è incompatibile con la configurabilità del reato, in quanto espressione della condizione di soggezione e di vessazione in cui versa la vittima.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IPPOLITO Francesco - Presidente

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 3370/2013 CORTE APPELLO di GENOVA, del 13/03/2014;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 18/02/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAPOZZI ANGELO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. D'AMBROSIO Vito, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza del 13.3.2014 la Corte di appello di Genova - a seguito di …

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