Cassazione penale Sez. I sentenza n. 57538 del 19 dicembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:57538PEN

Massima

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La concessione dell'indulto di cui alla legge n. 241 del 2006 non si applica alle pene inflitte per i delitti tentati aggravati dalla circostanza di cui all'art. 7 della legge n. 203 del 1991 (metodo mafioso), in quanto la formulazione letterale della norma di esclusione contenuta nell'art. 1, comma 2, lett. d) della legge n. 241 del 2006, che fa generico riferimento "ai reati per i quali ricorre la circostanza aggravante di cui all'art. 7" senza alcuna distinzione tra delitti consumati e tentati, deve ritenersi comprensiva di entrambe le ipotesi. Tale interpretazione, coerente con il maggior disvalore attribuito dal legislatore ai reati aggravati dal metodo mafioso, è confermata dalla giurisprudenza di legittimità, la quale ha chiarito che, a differenza delle esclusioni previste alle lettere a) e b) dello stesso art. 1, comma 2, che richiamano specificamente le norme incriminatrici e i relativi titoli di reato, la formulazione più ampia della lettera d) non consente di limitare l'esclusione ai soli delitti consumati. Pertanto, il beneficio dell'indulto non può essere concesso per le pene inflitte per il delitto di tentata estorsione aggravata ai sensi dell'art. 7 della legge n. 203 del 1991.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Presidente

Dott. TARDIO Angela - rel. Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO LA CORTE DI APPELLO DI NAPOLI;
nei confronti di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 12/01/2017 della Corte di appello di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa TARDIO Angela;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. TOCCI Stefano, che chiede, in accoglimento del ricorso, l'annulla…

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