Cassazione penale Sez. I sentenza n. 31596 del 24 agosto 2022

ECLI:IT:CASS:2022:31596PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) può essere integrato anche quando la condotta molesta e minacciosa è diretta nei confronti di terzi, purché l'autore agisca consapevole che tale condotta finirà per condizionare indirettamente le abitudini di vita della vittima, generando in quest'ultima uno stato di ansia, paura o timore. Tuttavia, ai fini della consumazione del reato, è necessario che tale stato soggettivo della vittima sia effettivamente provato, non essendo sufficiente una mera affermazione assertiva in tal senso. Il giudice di merito, pertanto, è tenuto a motivare adeguatamente in ordine all'effettiva insorgenza, in capo alla vittima, dello stato di ansia, paura o timore derivante dalla condotta persecutoria, non potendo esimersi dal valutare specifiche contestazioni difensive sul punto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOGINI Stefano - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. CASA Filippo - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - rel. Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 06/07/2021 della Corte di appello di Brescia;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Francesco Centofanti;
udito il Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Di Leo Giovanni, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso;
udito l'avvocato (OMISSIS), che ha chiesto accogliersi il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza in epigrafe la …

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