Il Tribunale Amministrativo Regionale, nel respingere il ricorso del sig. Innino Nicola contro il Comune di Trani, ha affermato il seguente principio di diritto: La mera illegittimità di un provvedimento amministrativo, come nel caso di una delibera di adozione di variante urbanistica, non è sufficiente a far sorgere la responsabilità risarcitoria della pubblica amministrazione per danni da lesione di interessi legittimi pretensivi. È necessario anche accertare che il privato avrebbe avuto diritto al bene della vita agognato, ossia che l'amministrazione sarebbe stata vincolata a riconoscere la destinazione urbanistica favorevole o che la sua discrezionalità fosse già esaurita. Nella fattispecie, la sentenza del Tar Puglia n. 2640/2009, pur avendo riconosciuto l'esistenza di un affidamento qualificato del ricorrente, non aveva precluso completamente l'esercizio della discrezionalità del Comune di Trani nel riesaminare la pianificazione urbanistica dell'area, dovendo comunque contemperare l'interesse del privato con quello della collettività. Pertanto, la successiva delibera comunale n. 37/2010, che aveva adottato una variante urbanistica in senso sfavorevole al ricorrente, pur essendo stata annullata per difetto di motivazione, non integrava gli estremi della responsabilità risarcitoria, in assenza di un accertamento della spettanza del bene della vita e di una condotta colposa dell'amministrazione.