Cassazione penale Sez. II sentenza n. 148 del 10 gennaio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:148PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di cui all'art. 12-sexies della legge n. 356 del 1992 costituisce una misura di sicurezza patrimoniale atipica, modellata sulla falsariga delle misure di prevenzione antimafia, che prescinde dal nesso di pertinenzialità tra il bene e il reato, colpendo tutti i beni di valore sproporzionato rispetto al reddito o all'attività economica del soggetto condannato per uno dei delitti indicati nella medesima disposizione, la cui provenienza non sia stata adeguatamente giustificata. Tale presunzione di illecita accumulazione opera a prescindere dall'epoca di acquisizione dei beni, anche se antecedente alla commissione del reato, non essendo necessario alcun accertamento in ordine al nesso di derivazione tra i beni e l'attività criminosa del condannato. Pertanto, il giudice, una volta accertata la sproporzione tra il valore dei beni e i redditi o l'attività economica del soggetto, nonché l'assenza di una credibile giustificazione circa la loro provenienza, deve disporre il sequestro preventivo, senza che rilevi il momento temporale in cui i beni sono stati acquisiti, purché tale acquisizione non risulti ictu oculi estranea al reato per la sua eccessiva distanza cronologica. In tale ipotesi, infatti, l'onere di fornire la prova della legittima provenienza dei beni graverebbe sull'imputato in modo tale da configurare una vera e propria "probatio diabolica", in contrasto con i principi costituzionali di uguaglianza e di difesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nata a (OMISSIS);

(OMISSIS), nata a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del Tribunale per il riesame di Napoli, in data 11 maggio 2011;

Sentita la relazione della causa fatta dal consigliere ((omissis));

Udita la requisitoria del sostituto procuratore generale, dr. (OMISSIS), il quale ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

osserva:

RITENUTO IN FATTO

Con ordinanza …

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