L'Ordine professionale, quale soggetto esponenziale di interessi collettivi, è legittimato ad agire in giudizio solo a tutela dell'interesse generale della categoria unitariamente intesa, e non già a protezione dell'interesse particolaristico del singolo iscritto. Pertanto, l'Ordine non ha legittimazione ad impugnare atti amministrativi che incidono solo su una parte limitata dei propri rappresentati, ponendosi in contrasto con gli interessi di altri iscritti che hanno volontariamente ottemperato agli obblighi previsti dalla normativa. L'omogeneità degli interessi rappresentati costituisce un requisito essenziale per il riconoscimento della legittimazione ad agire in capo all'ente collettivo. Inoltre, la sopravvenuta modifica della normativa di riferimento e l'intervenuta estinzione del giudizio avverso gli atti presupposti incidono sulla permanenza dell'interesse alla definizione del presente procedimento.