Cassazione penale Sez. II sentenza n. 7992 del 23 febbraio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:7992PEN

Massima

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Il reato di falso documentale concorre con quello di truffa, in quanto tutelano beni giuridici distinti, ossia la pubblica fede e l'inviolabilità del patrimonio. La falsità della sottoscrizione può essere accertata anche attraverso il confronto con la firma autentica, senza necessità di una perizia calligrafica, qualora vi siano altri elementi probatori sufficienti. La truffa può essere perpetrata in danno di soggetti diversi da quello indicato nella querela, purché risulti provato il danno patrimoniale subito. La continuazione tra i reati di falso e truffa non è configurabile, in quanto si tratta di fattispecie autonome e distinte. Pertanto, il giudice di merito può condannare l'imputato per entrambi i reati, senza incorrere in vizi logico-giuridici, purché la motivazione sia congrua e adeguatamente argomentata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. GI. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 24/03/2005 CORTE APPELLO di MESSINA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. NUZZO LAURENZA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. MONTAGNA Alfredo, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

Ca. Gi. ha proposto ricors…

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