Cassazione penale Sez. V sentenza n. 13683 del 28 marzo 2019

ECLI:IT:CASS:2019:13683PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la responsabilità penale degli imputati per il reato di lesioni, deve accertare con chiarezza e precisione la dinamica del fatto lesivo, le modalità concrete di realizzazione della condotta e l'effettiva partecipazione di ciascun imputato, senza basarsi su dichiarazioni della persona offesa che risultino incerte o contraddittorie. Ove tali elementi non siano adeguatamente ricostruiti e motivati, la sentenza di condanna deve essere annullata per carenza di motivazione, rinviando il giudizio al giudice di merito per un nuovo esame. Diversamente, la responsabilità per il reato di minaccia può essere affermata sulla base di una valutazione di attendibilità delle dichiarazioni della persona offesa che non presenti profili di illogicità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - rel. Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. MOROSINI ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 19/02/2018 del GIUDICE DI PACE di ((omissis));
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ZAZA Carlo;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. DI LEO Giovanni, che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) e (OMISSIS) ricorrono avverso la sentenza del 19 febbr…

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