Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 42850 del 18 ottobre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:42850PEN

Massima

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Il delitto di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti richiede la prova della sussistenza di un vincolo associativo stabile e organizzato tra i partecipi, caratterizzato dalla consapevolezza di ciascuno di agire per il perseguimento di una serie indeterminata di reati. Tale vincolo non può essere desunto dalla mera frequenza dei contatti e dalla reiterazione di singoli episodi di cessione di droga, ma necessita di elementi che dimostrino l'esistenza di un accordo duraturo e funzionale all'attività di spaccio, tale da configurare un'organizzazione criminale strutturata e non un mero concorso di persone nel reato di detenzione e cessione di stupefacenti. In particolare, quando l'ipotesi associativa si fonda su un rapporto di fornitura della droga, è necessario accertare la sussistenza di un vincolo commerciale esclusivo e stabile tra il fornitore e l'acquirente, tale da far emergere la consapevolezza di entrambi di agire nell'ambito di un'attività illecita organizzata e continuativa. La mera possibilità per l'acquirente di rivolgersi ad altri fornitori, così come l'assenza di riscontri oggettivi circa la stabilità e l'indefettibilità dell'accordo di fornitura, escludono la configurabilità del delitto associativo, non potendosi desumere la necessaria stabilità organizzativa dal solo dato della frequenza dei contatti nell'arco di un limitato periodo di tempo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - rel. Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. (OMISSIS), nata a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 12/04/2013 del Tribunale di Bari;

visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Anna Petruzzellis;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale SCARDACCIONE Vittorio Eduardo, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il Tribunale di Bari con ordinanza del 12/04/2013, in accogl…

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