Cassazione penale Sez. II sentenza n. 8938 del 5 marzo 2020

ECLI:IT:CASS:2020:8938PEN

Massima

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La distinzione tra il reato di truffa consumata attraverso la prospettazione di un pericolo del tutto immaginario creato ad arte dall'agente e rappresentato da minacce asseritamente portate da terzi alle persone offese, ed il reato di estorsione, deve essere effettuata valutando la concreta efficacia coercitiva della minaccia. Si verte nell'ipotesi estorsiva quando il male prospettato si presenta incontrastabilmente derivato dalla volontà potestativa dell'agente e coarta dunque la volontà della vittima; si verte invece nell'ipotesi della truffa quando la minaccia del pericolo irrealizzabile, per la sua intrinseca consistenza, non ha capacità coercitiva, ma si limita ad influire sul processo di formazione della volontà deviandolo attraverso l'induzione in errore. La valutazione della efficacia coercitiva, piuttosto che semplicemente manipolativa della minaccia, deve essere svolta con apprezzamento da effettuarsi ex ante, ovvero in modo indipendente dalla effettiva realizzabilità del male prospettato. Pertanto, il giudice di merito, nel qualificare giuridicamente la condotta, deve verificare se la vittima sia stata indotta con l'inganno o piuttosto costretta dal peso della minaccia a determinarsi al sacrificio patrimoniale, dando conto in motivazione di tale accertamento. La mancata valutazione di tali aspetti qualificanti della condotta, nonostante la sollecitazione di puntuali motivi di impugnazione, integra un vizio di motivazione per omissione, che impone l'annullamento con rinvio per una nuova valutazione della fattispecie alla luce del principio di diritto enunciato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. MANTOVANO Alfredo - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - Consigliere

Dott. PERROTTI Massimo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto nell'interesse di:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 24/5/2018 della Corte di appello di L'Aquila;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Massimo Perrotti;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Dall'Olio Marco, che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore dell'imputato, avv. (OMISSIS), che ha concluso riportandosi ai mot…

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