Cassazione penale Sez. V sentenza n. 41107 del 30 settembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:41107PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di associazione di tipo mafioso (art. 416-bis c.p.) è configurabile anche in assenza della commissione di reati-fine e della esteriorizzazione della forza intimidatrice, qualora emerga il collegamento della nuova struttura territoriale con quella "madre" del sodalizio di riferimento, e il modulo organizzativo (distinzione di ruoli, rituali di affiliazione, imposizione di rigide regole interne, sostegno ai sodali in carcere, ecc.) presenti i tratti distintivi del predetto sodalizio, lasciando concretamente presagire una già attuale pericolosità per l'ordine pubblico. La partecipazione all'associazione mafiosa può essere desunta da indicatori fattuali che rivelino un ruolo dinamico e funzionale del soggetto a vantaggio del sodalizio per il perseguimento dei comuni fini criminosi, senza necessità di manifestazioni formali o rituali di affiliazione, essendo sufficiente la permanente "disponibilità" a porre in essere attività delittuose, anche di bassa manovalanza, ma pur sempre necessarie per il perseguimento dei fini dell'organizzazione, in quanto univoco sintomo di inserimento strutturale nella compagine associativa. In tema di custodia cautelare in carcere applicata nei confronti dell'indagato del delitto d'associazione di tipo mafioso, l'art. 275 c.p.p., comma 3, come novellato dalla L. n. 47 del 2015, pone una presunzione relativa di sussistenza delle esigenze cautelari, che inverte gli ordinari poli del ragionamento giustificativo, nel senso che il giudice che applica o che conferma la misura cautelare non ha un obbligo di dimostrazione in positivo della ricorrenza dei "pericula libertatis", ma soltanto di apprezzamento delle ragioni di esclusione, eventualmente evidenziate dalla parte o direttamente evincibili dagli atti, tali da smentire, nel caso concreto, l'effetto della presunzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo Antoni - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 29/01/2016 del TRIB. LIBERTA' di TORINO;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. FIDANZIA ANDREA;
lette/sentite le conclusioni del P.G. Dott. TOCCI STEFANO;
Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, Dott. TOCCI Stefano, ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
L'avv. (OMISSIS) per il ricorrente ha concluso per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza de…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.