Cassazione penale Sez. II sentenza n. 22471 del 9 giugno 2022

ECLI:IT:CASS:2022:22471PEN

Massima

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La mancanza di autenticazione della sottoscrizione della querela presentata da un rappresentante di persona giuridica, anche se accompagnata dall'indicazione della fonte dei poteri di rappresentanza, determina l'improcedibilità dell'azione penale, in quanto tale requisito formale è essenziale per garantire la sicura provenienza dell'atto dal titolare del diritto di querela e per evitare l'inutile attivazione della giurisdizione penale. L'autenticazione della sottoscrizione è infatti necessaria in tutti i casi di presentazione della querela da parte di un privato, sia che agisca in nome proprio sia che lo faccia in qualità di legale rappresentante di una persona giuridica, non essendovi ragione alcuna di distinguo, salvo il caso di querela presentata da un ente pubblico, per il quale l'autenticazione non è necessaria in quanto l'atto sottoscritto dal pubblico ufficiale è autentico di per sé, a condizione che siano chiaramente individuabili i dati relativi alla persona del firmatario e dell'ufficio di appartenenza. L'indicazione della fonte dei poteri di rappresentanza, richiesta dall'art. 337 comma 3 c.p.p., costituisce un requisito ulteriore rispetto all'autenticazione della sottoscrizione, incidendo sul diverso piano della riferibilità della querela alla persona giuridica, ma non sostituendosi all'obbligo di autenticazione, necessario al fine di garantire la sicura provenienza dell'atto dal titolare del diritto di querela.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MESSINI D'AGOSTINI Piero - Presidente

Dott. BELTRAMI Sergi - Consigliere

Dott. TUTINELLI V. - Consigliere

Dott. PERROTTI - rel. Consigliere

Dott. NICASTRO G. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto nell'interesse di:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso la sentenza del 19/3/2021 della Corte di appello di Salerno;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Massimo Perrotti;
Lette le conclusioni scritte del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott.ssa Cardia Delia, che ha chiesto l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata e di quella di primo grado, per difetto di ritualita' della…

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