Cassazione penale Sez. I sentenza n. 45 del 4 gennaio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:45PEN

Massima

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Il giudice dell'esecuzione non può applicare l'istituto della fungibilità per periodi di detenzione sine titulo sopportati precedentemente alla data di consumazione del reato per il quale deve essere determinata la pena da eseguire, in applicazione dell'art. 657, comma 4, c.p.p. Tale principio si applica anche ai reati permanenti, per i quali la permanenza cessa definitivamente con la pronuncia della sentenza di condanna, senza possibilità di suddividere il reato in diversi periodi. Inoltre, ove la contestazione dei reati sia effettuata in forma aperta, senza indicazione della data di consumazione, è onere del condannato dimostrare, in sede di esecuzione, che i fatti siano stati commessi in epoca anteriore al periodo di detenzione sine titulo, non essendo sufficiente una mera deduzione generica. Il giudice dell'esecuzione, in assenza di prova contraria, deve far coincidere la data di consumazione con quella indicata nel capo di imputazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIANI Vincenzo - Presidente

Dott. MANCUSO Luigi F. A. - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - rel. Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 23/01/2020 della CORTE APPELLO di MILANO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. GIACOMO ROCCHI;
lette le conclusioni del PG D.ssa ((omissis)), che ha chiesto la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza indicata in epigrafe, la Corte di appello di Milano, in funzione di giudice dell'esecuzione, rigettava l'istanza di (OMISSIS) diretta ad ottenere il computo della pena …

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