Cassazione penale Sez. V sentenza n. 42052 del 26 ottobre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:42052PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare ai fini dell'applicazione di una misura personale, deve essere valutato dal giudice in concreto sulla base di elementi oggettivi e specifici, quali le modalità e le circostanze del fatto, la personalità dell'indagato desunta dai suoi precedenti penali e giudiziari, l'ambiente in cui il delitto è maturato e la sua vita pregressa, senza che sia necessaria l'attualità di comportamenti diretti alla fuga o al tentativo di sottrarsi all'azione della giustizia. Il giudice deve motivare in modo congruo ed adeguato, esente da vizi logici e giuridici, la prognosi di pericolosità dell'indagato in funzione della salvaguardia della collettività, traducendola nella dichiarazione di una concreta probabilità che egli commetta delitti della stessa specie, ovvero che offendano il medesimo bene giuridico. Analogamente, il pericolo di fuga deve essere valutato non in astratto, ma in concreto, con riferimento a elementi e circostanze attinenti alla personalità dell'indagato, alla sua tendenza a delinquere e a sottrarsi ai rigori della legge, al suo pregresso comportamento, alle sue abitudini di vita, alle sue frequentazioni, alla natura delle imputazioni e all'entità della pena presumibile o concretamente inflitta, senza che sia necessaria l'attualità di suoi specifici comportamenti indirizzati alla fuga o anche solo a un tentativo iniziale di fuga. Infine, ai fini della motivazione del provvedimento che dispone una misura cautelare personale, non è necessaria un'analitica dimostrazione delle ragioni che rendano inadeguata ogni altra misura, essendo sufficiente che il giudice indichi, con argomenti logico-giuridici tratti dalla natura e dalle modalità di commissione dei reati nonché dalla personalità dell'indagato, gli elementi specifici che inducano ragionevolmente a ritenere quella assunta la misura più adeguata al fine di impedire la prosecuzione dell'attività criminosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. SABEONE Gerar - rel. Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 71/2012 TRIB. LIBERTA' di MILANO, del 14/02/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SABEONE Gerardo;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto il rigetto del ricorso.

udito il difensore avv. (OMISSIS).

RITENUTO IN FATTO

1. Il Tribunale di Milano, con ordinanza del 14 febbraio 201…

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