Cassazione penale Sez. V sentenza n. 39694 del 29 settembre 2023

ECLI:IT:CASS:2023:39694PEN

Massima

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Il falso ideologico commesso da un pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni, attraverso la redazione di una falsa annotazione di servizio che omette di registrare condotte violente e intimidatorie di cui lo stesso pubblico ufficiale è stato testimone, integra un grave indizio di reato che legittima l'applicazione della misura cautelare interdittiva della sospensione dall'esercizio di un pubblico ufficio, in presenza di un concreto e attuale pericolo di reiterazione del reato. Tale pericolo può essere desunto non solo dalla gravità del fatto e dalle modalità della condotta, ma anche dal comportamento successivo del pubblico ufficiale, il quale, anziché dimostrare resipiscenza, abbia continuato a fornire ai propri superiori una versione parziale e mendace dell'accaduto, nonché dalla valutazione complessiva della sua personalità, risultante da elementi indicativi della sua propensione a non attenersi alle regole del proprio servizio. Il requisito dell'attualità del pericolo di reiterazione non va inteso come imminenza di specifiche occasioni di ricaduta nel delitto, ma come continuità del periculum libertatis nella sua dimensione temporale, da apprezzarsi sulla base della vicinanza ai fatti in cui si è manifestata la potenzialità criminale dell'indagato e della presenza di elementi recenti idonei a dar conto dell'effettività del pericolo di concretizzazione dei rischi che la misura cautelare è chiamata a realizzare. Eventuali mutamenti del contesto o delle condizioni in cui l'indagato ha operato al momento della consumazione del reato, come l'assegnazione a mansioni non operative, non sono necessariamente espressivi dell'inattualità del pericolo, in quanto la modalità della condotta e le circostanze di fatto in presenza delle quali essa si è svolta restano concreti elementi di valutazione imprescindibili per effettuare una prognosi di probabile ricaduta del soggetto nella commissione di ulteriori reati della stessa specie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MICCOLI Grazia - Presidente

Dott. PISTORELLI Luca - rel. Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. CIRILLO Pierangelo - Consigliere

Dott. GIORDANO Rosaria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 22/03/2023 del TRIB. LIBERTA' di ROMA;
udita la relazione svolta dal Consigliere LUCA PISTORELLI;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Luigi Giordano, che ha concluso per il rigetto del ricorso;
udito per l'indagato l'avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza impugnata il Tribunale di Roma, in acco…

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