Cassazione penale Sez. II sentenza n. 20194 del 11 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:20194PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di estorsione si configura quando la condotta dell'agente, consistente nella minaccia di un male ingiusto, risulta idonea a coartare irresistibilmente la volontà della vittima, inducendola a compiere un atto di disposizione patrimoniale contrario ai suoi interessi. La valutazione della capacità coercitiva della minaccia deve essere effettuata in concreto, avendo riguardo sia alla potenza oggettiva della stessa sia alla sua incidenza sulla specifica vittima, senza che assuma rilievo l'effettiva realizzabilità del male prospettato, essendo sufficiente che la minaccia risulti idonea a piegare la volontà della persona offesa. Pertanto, il reato di estorsione si differenzia dalla truffa c.d. "vessatoria" in quanto, in quest'ultima, la condotta dell'agente si risolve in una mera manipolazione della volontà della vittima, senza che vi sia una vera e propria coartazione della stessa. Inoltre, il reato di estorsione non può essere ricondotto all'esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza alla persona, in quanto la pretesa finanziaria fatta valere dall'agente non risulta azionabile in giudizio, essendo priva di qualsiasi fondamento giuridico. La valutazione circa il riconoscimento di circostanze attenuanti, quali le generiche o l'attenuante del danno patrimoniale di particolare tenuità, è rimessa al prudente apprezzamento del giudice di merito, il quale deve motivare adeguatamente le ragioni del loro mancato riconoscimento, avendo riguardo alla gravità complessiva del fatto, all'entità della pretesa finanziaria illecitamente avanzata e alla plurioffensività del titolo di reato contestato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROSI Elisabetta - Presidente

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. PERROTTI Massimo - rel. Consigliere

Dott. LEOPIZZI Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
Sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 14/02/2022 della CORTE di APPELLO di L'AQUILA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere PERROTTI MASSIMO;
lette le conclusioni scritte trasmesse dal Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. ROMANO GIULIO, che ha chiesto il rigetto del ricorso;
lette le conclusioni scritte trasmesse a mezzo p.e.c. dal difensore, unitamente alla memoria in data 22 febbr…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.