Il comportamento violento e prevaricatore di un coniuge nei confronti dell'altro, anche se successivo a presunte violazioni dell'obbligo di fedeltà, costituisce una grave violazione dei doveri nascenti dal matrimonio tale da fondare, di per sé, non solo la pronuncia di separazione personale per intollerabilità della convivenza, ma anche la dichiarazione della sua addebitabilità all'autore di tali condotte. Tali comportamenti criminali, perpetrati prima della separazione, assumono carattere preminente e causativo dell'irreparabile fine del matrimonio, in quanto consapevolmente tesi ad annientare la persona del coniuge, rendendo del tutto irrilevante l'esaurirsi pregresso della comunione di vita. Lo stato di detenzione dell'obbligato al mantenimento non esclude l'obbligo contributivo, ma può rilevare ai fini della verifica della sussistenza dell'elemento soggettivo del reato, a condizione che tale indisponibilità di mezzi economici non sia dovuta, anche solo parzialmente, a colpa dell'obbligato.