Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 7015 del 23 febbraio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:7015PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza o minaccia alle persone, di cui all'art. 393 c.p., si configura quando il privato, anziché affidare la risoluzione di un conflitto, come quello tra locatore e conduttore, alla giurisdizione statale, intende farsi ragione da sé utilizzando la violenza o la minaccia, sia per l'impossessamento diretto del bene che ritiene dovuto, sia a fini persuasivi, senza giungere alla soglia della costrizione che incide sul diritto alla libertà della persona, tutelato dalla più grave fattispecie dell'estorsione. L'oggettività giuridica del delitto è la tutela delle situazioni aventi apparenza di legalità, onde il reato si concreta con la realizzazione di una pretesa di diritto mediante la sostituzione della privata violenza alla coazione del provvedimento giudiziale. Pertanto, la minaccia di causare il fallimento della controparte, al fine di ottenere il pagamento dei canoni di locazione, integra gli estremi del reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza o minaccia alle persone, in quanto tale condotta si pone in contrasto con il principio di legalità e di tutela delle situazioni giuridiche apparentemente legittime, sostituendo la privata violenza all'intervento dell'autorità giudiziaria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOGINI Stefano - Presidente

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. GIORGI Maria S. - rel. Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 20/11/2019 della Corte di appello di Catanzaro;
Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere GIORGI ((omissis));
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale PICARDI Antonietta, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il provvedimento in epigrafe, la Corte d'appe…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.