La segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) è uno strumento di liberalizzazione dell'attività privata, con il quale il privato esprime la propria intenzione di iniziare un'attività già ammessa dalla legge. In tal caso, l'Amministrazione non esercita poteri autorizzatori, ma solo poteri inibitori, qualora riscontri l'assenza dei presupposti di legge. Decorso il termine previsto per l'eventuale intervento inibitorio, si forma il silenzio-assenso e il privato può legittimamente intraprendere l'attività oggetto della SCIA, permanendo semmai in capo al funzionario la responsabilità per la formazione del silenzio-assenso a seguito del decorso del termine in caso di istanze non conformi. La SCIA non costituisce atto autonomamente impugnabile e il privato potrà, al più, provocare una determinazione del Comune per poi valutarne l'impugnabilità. Il giudizio sul "silenzio" si collega al dovere delle Amministrazioni pubbliche, preposte alla cura dell'interesse pubblico, di concludere il procedimento mediante l'adozione di un provvedimento espresso, con la conseguenza che il giudice amministrativo, in sede di utilizzo del procedimento speciale di cui all'art. 2 della Legge n. 205 del 2000, esercita una giurisdizione di legittimità che può condurre alla sola declaratoria dell'obbligo di provvedere, senza poter anticipare una delibazione del merito della controversia, che presuppone tutta la fase cognitoria di accertamento.