Consiglio di Stato sentenza n. 3529 del 2017

ECLI:IT:CDS:2017:3529SENT

Massima

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Il provvedimento amministrativo di diniego di un intervento edilizio deve essere adeguatamente motivato, indicando in modo chiaro e specifico le ragioni concrete per le quali l'intervento proposto risulta in contrasto con le esigenze di tutela del bene di interesse storico, artistico, urbanistico ed architettonico, senza limitarsi a considerazioni generiche o non pertinenti. Il mancato rispetto di tale obbligo di motivazione comporta l'illegittimità del provvedimento di diniego, in quanto non consente al privato di comprendere le effettive ragioni del provvedimento e di eventualmente adeguare la propria richiesta per ottenere un esito favorevole. Inoltre, il provvedimento di diniego deve essere preceduto dalle garanzie procedimentali previste dalla legge, quali l'avviso di avvio del procedimento e il preavviso di rigetto, al fine di consentire al privato di partecipare attivamente al procedimento e di far valere le proprie ragioni. Il mancato rispetto di tali garanzie procedimentali determina l'illegittimità del provvedimento finale di diniego. Infine, la normativa che consente limitazioni agli interventi edilizi in zone di particolare pregio deve essere interpretata in modo rigoroso e non può essere applicata in modo eccessivamente restrittivo, al fine di garantire un giusto bilanciamento tra le esigenze di tutela del patrimonio storico-artistico e il diritto del privato di realizzare interventi edilizi nel rispetto della normativa vigente.

Sentenza completa

Pubblicato il 18/07/2017

N. 03529/2017REG.PROV.COLL.

N. 08313/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 8313 del 2014, proposto dalla signora ((omissis)), rappresentata e difesa dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio ((omissis)) in Roma, via Costabella, 23;

contro

Roma Capitale, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), della Avvocatura di Roma Capitale, domiciliata in Roma, via del Tempio di Giove, 21;

per l’annullamento e la totale riforma

della sentenza del TAR Lazio, sede di Roma, sezione II bis, 4 febbraio 2014 n.1373, resa fra le parti, che ha respinto il ricorso n. 1098/2013, proposto per l’annullamento…

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