Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 30986 del 30 luglio 2007

ECLI:IT:CASS:2007:30986PEN

Massima

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Il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose (art. 392 c.p.) sussiste quando l'agente, pur potendo ricorrere al giudice, si fa arbitrariamente ragione da sé mediante condotte materiali violente dirette a rimuovere gli ostacoli all'attuazione del preteso diritto, senza che possano operare a suo favore le cause di giustificazione della legittima difesa o dello stato di necessità. Tali condotte, infatti, integrano l'antitesi logica e giuridica dell'autotutela, essendo finalizzate all'affermazione unilaterale e arbitraria di un diritto, in spregio al principio del divieto di giustizia privata e del monopolio statale sull'uso legittimo della forza. La sussistenza del reato non è esclusa dalla pacifica titolarità del diritto di proprietà in capo all'agente, né dalla mera circostanza che egli si sia limitato a porre in essere atti di esercizio del possesso o di tutela dello stesso, in quanto tali condotte, ove realizzate con modalità violente e arbitrarie, integrano comunque gli estremi del delitto di cui all'art. 392 c.p., a prescindere dalla fondatezza della pretesa vantata. Il divieto di giustizia privata, infatti, impone all'individuo di rivolgersi all'autorità giudiziaria per la tutela dei propri diritti, senza poter ricorrere a mezzi di autotutela, anche se apparentemente giustificati dalla titolarità di un diritto, essendo tale principio funzionale a garantire l'ordine pubblico e la pacifica convivenza sociale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO GIOVANNI Presidente del 03/05/2 -

Dott. MANNINO SAVERIO FELICE Consigliere SENTE -

Dott. MARTELLA ILARIO SALVATORE Consigliere N. -

Dott. CONTI GIOVANNI Consigliere REGISTRO GENER -

Dott. ROTUNDO VINCENZO Consigliere N. 10137/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO CORTE APPELLO di CAGLIARI;

nei confronti di:

1) PI. AM. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 05/12/2005 CORTE APPELLO di CAGLIARI;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in Udienza pubblica la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARTELLA ILARIO SALVATORE;

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