Cassazione civile Sez. VI ordinanza n. 23065 del 7 novembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:23065CIV

Massima

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Il giudice, nell'esercizio del proprio potere di correzione degli errori materiali contenuti nelle proprie sentenze, è tenuto a rettificare l'indicazione erronea delle parti processuali, al fine di assicurare la corrispondenza tra il dispositivo e il contenuto della decisione, in ossequio ai principi di chiarezza, precisione e correttezza formale degli atti giudiziari. Tale potere di correzione, che non incide sul merito della pronuncia, rappresenta un corollario del dovere di assicurare la piena corrispondenza tra il testo della sentenza e la volontà effettivamente espressa dal giudice, in attuazione dei canoni di buona amministrazione della giustizia e di tutela del diritto di difesa delle parti. La rettifica dell'errore materiale, pertanto, costituisce un adempimento doveroso e vincolato del giudice, finalizzato a garantire l'integrità e la coerenza interna del provvedimento giurisdizionale, senza alcuna possibilità di riesame del merito della controversia.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA CIVILE

SOTTOSEZIONE L

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BATTIMIELLO Bruno - Presidente

Dott. STILE Paolo - rel. Consigliere

Dott. LA TERZA Maura - Consigliere

Dott. TOFFOLI Saverio - Consigliere

Dott. BANDINI Gianfranco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

PO. IT. SPA (OMESSO) in persona del legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliata in ROMA, VIA PO 25/B, presso lo studio dell'avvocato PESSI ROBERTO, che la rappresenta e difende;

- ricorrente -

contro

BR. LU. ;

- intimato -

avverso la sentenza n. 3118/2010 della CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE del 10.12.09, depositata l'11/02/2010;

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