La legge penale non può essere applicata retroattivamente in peius a danno dell'imputato. Quando una nuova legge abroga una fattispecie penale precedentemente vigente, il giudice deve applicare la norma più favorevole al reo, anche se questa è sopravvenuta, in ossequio al principio di irretroattività della legge penale sfavorevole e di retroattività della legge penale più favorevole, sanciti dall'art. 2 c.p. Pertanto, la condanna di uno straniero irregolare per il reato di cui all'art. 6, comma 3, del D.Lgs. n. 286/1998, successivamente abrogato dalla Legge n. 94/2009, deve essere annullata senza rinvio, in quanto il fatto non è più previsto dalla legge come reato. Il giudice di legittimità, nel valutare la sopravvenienza di una norma penale più favorevole, non deve effettuare ulteriori accertamenti in fatto, essendo sufficiente il richiamo al dictum delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, che ha statuito l'abolitio criminis di tale fattispecie nei confronti degli stranieri irregolari.