Cassazione penale Sez. II sentenza n. 2394 del 20 gennaio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:2394PEN

Massima

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Il terzo acquirente in buona fede di un bene sottoposto a sequestro penale, pur non avendo mai ottenuto la disponibilità materiale del bene, può far valere il proprio interesse civilistico alla restituzione del bene, ma per proporre ricorso per cassazione avverso il provvedimento di rigetto della richiesta di dissequestro deve essere munito di procura speciale, non essendo sufficiente la sola qualità di terzo estraneo al procedimento penale. Ciò in quanto il suo interesse è esclusivamente civilistico, volto alla tutela della propria titolarità o disponibilità del bene, e non può estendersi alla verifica della legittimità del provvedimento di sequestro, riservata all'indagato o imputato. Pertanto, in assenza di procura speciale, il ricorso per cassazione proposto dal terzo acquirente è inammissibile, con conseguente condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MONASTERO Francesco - Presidente

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. MANNA Anton - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Co. Vi. , quale legale rappresentante della AM. So. S.r.l.;

avverso l'ordinanza dell'11.7.08 del Tribunale di Padova;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita in Camera di consiglio la relazione del Consigliere Dr. ((omissis));

udito il Procuratore Generale nella persona del Dr. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

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