Cassazione penale Sez. III sentenza n. 17522 del 24 aprile 2019

ECLI:IT:CASS:2019:17522PEN

Massima

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Il pericolo concreto e attuale di reiterazione del reato, quale presupposto per l'applicazione di una misura cautelare personale, deve essere valutato dal giudice sulla base di elementi specifici e recenti, idonei a dimostrare la concreta probabilità che l'indagato commetta nuovi delitti della stessa specie, senza che sia sufficiente il mero riferimento al tempo trascorso dalla commissione dei fatti contestati o all'assenza di prova di un mutamento di condotta. Il giudice non può porre a carico dell'indagato l'onere di dimostrare il proprio cambiamento di vita, essendo invece suo onere verificare la sussistenza di concreti indizi di una continuità del pericolo di recidivanza, anche alla luce delle modalità della condotta precedente e delle condizioni di vita dell'indagato, senza enfatizzare oltre misura l'esigenza di prevedere una "specifica occasione" per la commissione di nuovi reati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. CERRONI Claudio - Consigliere

Dott. DI STASI Antonella - Consigliere

Dott. REYNAUD Gianni F - rel. Consigliere

Dott. NOVIELLO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 17/09/2018 del Tribunale di Salerno;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
sentita la relazione svolta dal consigliere Gianni Filippo Reynaud;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Cuomo Luigi, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore, avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento delle conclusioni del…

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