Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 16969 del 2024

ECLI:IT:TARLAZ:2024:16969SENT

Massima

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Il ricorso amministrativo diviene improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse della parte ricorrente, in quanto il giudizio amministrativo è volto alla tutela di situazioni giuridiche soggettive e non di meri interessi di fatto. Pertanto, una volta venuto meno l'interesse sostanziale della parte all'annullamento dell'atto impugnato, il ricorso non può più essere utilmente esaminato nel merito, essendo preclusa la possibilità di pronunciare una decisione idonea a produrre effetti giuridici. In tali casi, il giudice amministrativo è tenuto a dichiarare l'improcedibilità del ricorso, in quanto la tutela giurisdizionale è circoscritta alla salvaguardia di posizioni giuridiche soggettive e non può estendersi a meri interessi di fatto, privi di rilevanza giuridica. La declaratoria di improcedibilità per sopravvenuta carenza di interesse comporta altresì la compensazione delle spese di giudizio, in considerazione della peculiarità della fattispecie e dell'assenza di soccombenza.

Sentenza completa

Pubblicato il 30/09/2024

N. 16969/2024 REG.PROV.COLL.

N. 11614/2020 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Terza Stralcio)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 11614 del 2020, proposto da
Miriam Rita Castorina, rappresentato e difeso dall'avvocato Cristiano Pellegrini Quarantotti, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Ministero della Salute, Ministero dell'Università e della Ricerca, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentati e difesi dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliataria ex lege in Roma, via dei Portoghesi, 12;

nei confronti

Ludovica Tornesello, Ilaria Cipolloni, Alessandro Panarese, non costituiti in giudizio;

per l'annullamento

del provv…

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