Cassazione penale Sez. V sentenza n. 14039 del 7 aprile 2016

ECLI:IT:CASS:2016:14039PEN

Massima

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Il reato di violenza privata si configura quando l'agente costringe la vittima a subire o tollerare condotte che, pur non avendo autonoma rilevanza penale, incidono sulla sua libertà di autodeterminazione, impedendole di sottrarsi ai contatti con l'agente stesso. Tuttavia, tale reato non può avere ad oggetto fatti già di per sé costituenti reato, essendo necessario che l'evento della violenza privata sia distinto dalle condotte criminose imposte alla vittima. Pertanto, la costrizione della persona offesa a subire reiterate molestie, minacce, danneggiamenti e ingerenze nella propria vita privata, pur integrando una pluralità di reati autonomi, può configurare il reato di violenza privata nella misura in cui l'agente abbia altresì impedito alla vittima di allontanarsi e sottrarsi ai suoi comportamenti. Ciò premesso, qualora parte dei fatti contestati come violenza privata risultino prescritti, il giudice deve dichiarare l'estinzione del reato limitatamente a tali condotte, procedendo alla rideterminazione della pena per i residui fatti. Inoltre, l'aggravante dell'esposizione alla pubblica fede, prevista per il reato di danneggiamento, non è ravvisabile quando il danneggiamento abbia riguardato un veicolo condotto dalla persona offesa al momento del fatto, non essendo in tal caso integrata la condizione di "cosa esposta alla pubblica fede". Infine, la liquidazione di una provvisionale a favore della parte civile, essendo destinata ad essere superata dalla definitiva quantificazione del danno, non è sindacabile in sede di legittimità, mentre è manifestamente infondata la censura di carenza motivazionale sull'immediata esecutività della stessa, trattandosi di previsione di legge.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUIINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - rel. Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 20/11/2014 della Corte d'Appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Carlo Zaza;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Delehaye Enrico, che ha concluso per il rigetto del ricorso;
udito il difensore della parte civile avv. (OMISSIS), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso depositando nota spes…

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