Cassazione penale Sez. II sentenza n. 7497 del 17 febbraio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:7497PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la fondatezza di un ricorso avverso un'ordinanza del tribunale del riesame che ha confermato l'applicazione di una misura cautelare, deve verificare non solo la correttezza della motivazione del provvedimento impugnato, ma anche la congruità e la logicità dell'argomentazione svolta dal tribunale nel respingere le censure dedotte dall'indagato avverso l'ordinanza del giudice per le indagini preliminari. Pertanto, il ricorso per cassazione è inammissibile qualora il ricorrente si limiti a riproporre le medesime doglianze già esaminate e disattese dal tribunale, senza illustrare specificamente i vizi motivazionali o le violazioni di legge contenuti nell'ordinanza del tribunale. In tali casi, la declaratoria di inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende, in considerazione dei profili di colpa emergenti dal ricorso stesso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. RAGO G. - rel. Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. CARRELLI PALOMBI Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) nato il (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 09/07/2013 del Tribunale del Riesame di Milano;

Visti gli atti, l'ordinanza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Geppino Rago;

udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Roberto Aniello che ha concluso per l'inammissibilita'.

FATTO E DIRITTO

1. Con ordinanza del 09/07/2013, il Tribunale del Riesame di Milano confermava l'ordinanza con la q…

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