Il vincolo urbanistico che impone la cessione o il convenzionamento del 70% dell'area privata destinata a parcheggio, con conseguente limitazione della disponibilità del bene da parte del proprietario, deve essere qualificato come vincolo di natura espropriativa e non meramente conformativa, in quanto incide su beni determinati in funzione non di una generale destinazione di zona, ma della localizzazione di un'opera pubblica la cui realizzazione non può coesistere con la proprietà privata. Tale vincolo, se introdotto successivamente senza il previsto indennizzo, deve ritenersi decaduto per il decorso del termine quinquennale, non potendo essere imposto al proprietario un sacrificio sproporzionato rispetto all'interesse pubblico perseguito, soprattutto quando l'area è necessaria per l'esercizio di un'attività imprenditoriale. Pertanto, l'ordine di demolizione di opere edilizie realizzate in attuazione di titoli abilitativi, fondato sull'applicazione di tale vincolo, deve essere annullato.