Cassazione civile Sez. III ordinanza n. 19261 del 9 settembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:19261CIV

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il ricorso per cassazione è inammissibile qualora il motivo con cui si denunci il vizio di motivazione non rechi la chiara indicazione, nei termini richiesti dall'art. 366-bis c.p.c., delle ragioni per cui la diversa valutazione degli elementi di prova avrebbe dovuto condurre a una decisione diversa. Tale requisito di specificità e autosufficienza del motivo non può essere desunto implicitamente dalla formulazione dello stesso, pena l'abrogazione tacita della norma. Pertanto, il ricorso deve essere dichiarato inammissibile quando manchi la puntuale indicazione del fatto controverso, degli elementi di prova la cui valutazione avrebbe dovuto condurre a diversa decisione e degli argomenti logici per i quali tale diversa valutazione sarebbe stata necessaria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FINOCCHIARO Mario - Presidente

Dott. MASSERA Maurizio - Consigliere

Dott. SEGRETO Antonio - Consigliere

Dott. VIVALDI Roberta - Consigliere

Dott. SCARANO ((omissis)) - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

DI. CE. TI. , elettivamente domiciliata in ROMA, presso la CORTE DI CASSAZIONE, rappresentata e difesa dall'avv. PELLEGRINO ANNA, giusta procura a margine del ricorso;

- ricorrente -

contro

FO. SA. SPA (gia' SA. -. So. As. In. SpA) giusta fusione per incorporazione della Compagnia " La. Fo. As. SpA" nella SA. SpA nella qualita' di Impresa Designata dal F…

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