Cassazione penale Sez. II sentenza n. 9694 del 9 marzo 2016

ECLI:IT:CASS:2016:9694PEN

Massima

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Il reato di estorsione si configura quando la minaccia o la violenza sono utilizzate per conseguire un profitto ingiusto, anche se il soggetto passivo vanta un credito nei confronti dell'agente. Affinché ricorra tale fattispecie, è necessario che l'elemento intenzionale sia diretto al conseguimento di una pretesa non tutelabile davanti all'autorità giudiziaria, indipendentemente dall'intensità della minaccia o della violenza. Diversamente, qualora la condotta minatoria sia finalizzata all'esercizio di un diritto, ancorché contestato, si configura il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, meno grave rispetto all'estorsione. Tuttavia, anche in presenza di un credito, l'utilizzo di minacce tali da coartare la volontà della persona offesa integra il delitto di estorsione, in quanto la violenza assume connotati di vera e propria costrizione, incompatibili con il mero esercizio di un diritto. Pertanto, ai fini della distinzione tra i due reati, rileva non tanto la materialità del fatto, che può essere identica, quanto l'elemento intenzionale, da valutare alla luce delle circostanze del caso concreto, con particolare riguardo alle modalità della condotta posta in essere e alla natura della pretesa azionata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andre - est. Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS);
rappresentato e assistito dall'Avv. (OMISSIS), di fiducia;
e di:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS), rappresentato e
assistito dall'avv. (OMISSIS), di fiducia;
avverso la sentenza n. 1179/2009, emessa dalla Corte d'appello di Messina in data 10.03.2014;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed i ricorsi;
preso atto della ritualita' delle notifiche e degli avvisi;
sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. Andrea

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