Il ricorso per cassazione è inammissibile quando proposto personalmente dalla parte senza il patrocinio di un avvocato abilitato, non notificato ad alcuno e diretto contro una sentenza soggetta non a ricorso per cassazione ma ad appello. In tali casi, il giudice di legittimità può definire il giudizio ai sensi dell'art. 375 c.p.c., n. 1, senza necessità di concessione del contraddittorio alle parti, in quanto le carenze del ricorso sono di per sé decisive per l'inammissibilità. Il principio di diritto che emerge è che il ricorso per cassazione deve rispettare rigorosi requisiti di forma e di contenuto, pena la sua inammissibilità, al fine di assicurare il corretto esercizio della giurisdizione di legittimità e il rispetto del principio del contraddittorio. Tali requisiti sono imprescindibili e non possono essere derogati nemmeno in presenza di una parte non rappresentata da un difensore, in quanto la Corte di cassazione è tenuta a verificare d'ufficio la regolarità formale del ricorso prima di entrare nel merito della controversia.