Il giudice che si è pronunciato sulla richiesta di ricusazione presentata dall'imputato non è incompatibile per celebrare il successivo giudizio, in quanto il provvedimento di rigetto della ricusazione per manifesta infondatezza può essere legittimamente adottato in via camerale senza fissazione di udienza, in quanto l'art. 41 c.p.p. prescrive che il collegio provveda "senza ritardo". Inoltre, le valutazioni espresse dal giudice nel corso dell'udienza preliminare, anche se possono anticipare il suo convincimento, non integrano un'ipotesi di incompatibilità, in quanto rientrano nell'esercizio dei poteri di disciplina dell'udienza e non costituiscono una vera e propria anticipazione di giudizio sul merito della causa. Infine, la mancata previsione dell'incompatibilità del giudice che ha rigettato la richiesta di estinzione del reato per condotte riparatorie ex art. 162-ter c.p. non determina l'illegittimità costituzionale dell'art. 34 c.p.p., in quanto tale questione non è rilevante nel caso di specie, non essendo stata proposta alcuna ricusazione per tale motivo.