Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordine di demolizione di opere realizzate in assenza di titolo abilitativo, afferma che gli interventi eseguiti dall'associazione ricorrente, pur non comportando un incremento volumetrico, hanno comportato una trasformazione complessiva dell'organismo edilizio, con la sostituzione della copertura originaria e la diversa distribuzione degli spazi interni, integrando pertanto gli estremi della ristrutturazione edilizia ai sensi dell'art. 10, comma 1, lett. c) del d.P.R. n. 380/2001. Tali opere, realizzate su immobile di proprietà pubblica, avrebbero dovuto essere precedute dal rilascio di idoneo titolo abilitativo e dell'autorizzazione del proprietario, ai sensi dell'art. 35 del medesimo d.P.R., nonché della prescritta autorizzazione del Genio Civile per gli interventi in zona sismica, ai sensi degli artt. 93 e 94 del d.P.R. n. 380/2001. In assenza di tali titoli e autorizzazioni, l'amministrazione comunale ha correttamente adottato l'ordine di demolizione, trattandosi di un provvedimento vincolato che non richiede una specifica motivazione in ordine alle ragioni di pubblico interesse, essendo sufficiente il mero accertamento della realizzazione di opere edilizie abusive. Pertanto, il ricorso è respinto, con condanna del ricorrente alle spese di lite.