Cassazione penale Sez. II sentenza n. 38898 del 19 ottobre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:38898PEN

Massima

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La persona offesa dal reato non ha il diritto di proporre personalmente ricorso per cassazione, in quanto per la valida instaurazione del giudizio di legittimità si applica la regola dettata dall'art. 613 c.p.p., secondo cui l'atto di impugnazione deve essere sottoscritto, a pena di inammissibilità, da difensori iscritti nell'apposito albo. Tale disposizione è applicabile esclusivamente nei confronti dell'imputato, in quanto alla persona offesa non compete tale qualificazione soggettiva e le altre parti private diverse dall'imputato possono stare in giudizio, a norma dell'art. 100 c.p.p., comma 1, solo con il ministero di un difensore munito di procura speciale. Pertanto, il ricorso per cassazione proposto personalmente dalla parte offesa è inammissibile, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma equa alla cassa delle ammende, sussistendo profili di colpa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RIZZO Aldo Sebastia - Presidente

Dott. DI IORIO Giorgio - Consigliere

Dott. MONASTERO Francesco - Consigliere

Dott. AMBROSIO Annamaria - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

parte offesa, Avv. GI. Be. , nella qualita' di amministratore unico della Do. la. srl;

avverso il decreto di archiviazione emesso dal Giudice delle indagini preliminari presso il Tribunale di Avezzano in data 9 maggio 2005;

visti gli atti, il decreto impugnato ed il ricorso;

udita, all'udienza in camera di consiglio del 4 ottobre 2007, la relazione del Consigliere, dott. Francesco Monastero;

lette…

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