Cassazione penale Sez. V sentenza n. 38420 del 3 ottobre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:38420PEN

Massima

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Il reato di ingiuria è integrato dalla pronuncia di espressioni offensive e lesive della reputazione altrui, anche se non accompagnate da ulteriori condotte, purché la volontà della parte offesa di procedere penalmente sia manifestata in modo chiaro e inequivocabile, senza che siano richieste particolari formule. Il giudice di merito, nel valutare la responsabilità dell'imputato, può fondare la propria decisione sulla credibilità della parte offesa, anche in assenza di ulteriori riscontri probatori, purché la motivazione sia logica e coerente, senza che ciò dia luogo a censure di legittimità. La condanna dell'imputato per il reato di ingiuria è pertanto legittima quando la pronuncia delle espressioni offensive risulti provata sulla base di una valutazione complessiva degli elementi di prova, anche in assenza di una dettagliata confessione dell'imputato, e la volontà di procedere penalmente da parte della parte offesa sia stata manifestata in modo chiaro.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. MARASCA Gennaro - rel. Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 15/2008 GIUDICE DI PACE di LOCRI, del 25/03/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 12/06/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GENNARO MARASCA;

Udito il Pubblico Ministero in persona del dottor CEDRANGOLO Oscar che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.

La Corte di Cassazione:

OSSERVA

(OMISS…

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