Cassazione penale Sez. V sentenza n. 3215 del 26 gennaio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:3215PEN

Massima

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Il delitto di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) può essere integrato anche dalla reiterazione di sole due condotte di minacce, molestie o lesioni, purché idonee a compromettere gravemente la serenità e la libertà psichica della persona offesa, senza che sia necessaria una prolungata sequenza temporale degli atti persecutori. Ai fini dell'applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento, è sufficiente che il giudice accerti la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza, sulla base di una valutazione complessiva degli elementi probatori, tra cui le dichiarazioni della persona offesa, e di un giudizio di attualità e concretezza del pericolo di reiterazione del reato, desumibile anche dalla gravità dei fatti, dalla personalità dell'indagato e da precedenti comportamenti denotanti una particolare pericolosità sociale, senza che sia necessaria l'imminenza del pericolo di commissione di un ulteriore reato. La remissione della querela da parte della persona offesa, per essere efficace, deve avvenire secondo le forme previste dall'art. 340 c.p.p., con una formale dichiarazione di remissione seguita dalla formale accettazione dell'imputato, non essendo sufficiente una mera dichiarazione resa in sede dibattimentale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TRIBUTARIA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CATENA Rossella - Presidente

Dott. GUARDIANO Alfredo - Relatore

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

Dott. CUOCO Michele - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Cu.Vi. nato a C il (Omissis)
avverso l'ordinanza del 24 gennaio 2023 del Trib. Libertà di Catanzaro
udita la relazione svolta dal ((omissis)); lette/sentite le conclusioni del PG ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilità del ricorso.
udito il difensore.
IN FATTO E IN DIRITTO
1. Con l'ordinanza di cui in premessa il tribunale di Catanzaro, adito ex art. 309, c.p.p., confermava l'ordinanza con cui il giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Catanzaro, in…

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