Consiglio di Stato sentenza n. 1671 del 2013

ECLI:IT:CDS:2013:1671SENT

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Ai fini del rilascio del permesso in sanatoria, quando l'intervento edilizio abusivo comporti incrementi di volume e superficie, è possibile procedere alla compensazione di tali aumenti attraverso la demolizione di manufatti legittimamente realizzati, purché nel complesso sia rispettato il limite della volumetria e della superficie legittimamente assentibili. In tal caso, la Soprintendenza può esprimere parere favorevole di compatibilità paesaggistica, in quanto la demolizione di volumi legittimi consente di ritenere che, nel suo complesso, la volumetria legittimamente assentibile non sia inferiore a quella da porre a base del provvedimento di sanatoria. Inoltre, il rispetto delle norme urbanistiche ed edilizie vigenti sia al momento della realizzazione dell'intervento sia al momento della presentazione della domanda di sanatoria (c.d. "doppia conformità") deve essere valutato con riferimento alla disciplina applicabile alla zona urbanistica prevalente in cui ricade l'immobile, anche in presenza di una parziale classificazione in zona diversa, purché ciò non comporti l'attribuzione di indici di cubatura o altri benefici derivanti dalla disciplina della zona non prevalente. Infine, la mancanza del nulla osta idrogeologico e della valutazione di compatibilità sismica non determina l'illegittimità del permesso in sanatoria, qualora gli interventi realizzati non abbiano comportato un aumento del carico urbanistico.

Sentenza completa

N. 01581/2011
REG.RIC.

N. 01671/2013REG.PROV.COLL.

N. 01581/2011 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1581 del 2011, proposto dalla signora ((omissis)), rappresentata e difesa dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso la signora ((omissis)) in Roma, via delle Milizie, 34;

contro

il Comune di Assisi, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio del primo in Roma, via ((omissis)), 2/A;
il Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Soprintendenza Beni Architettonici e Paesaggistici dell'Umbria, in persona del Soprintendente
pro tempore
, rappresentata e difesa dall'Avvocatura Generale …

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